di Giulia Presutti
Collaborazione di Lidia Galeazzo e Andrea Tornago
Immagini di Paolo Palermo e Davide Fonda
Ricerca immagini di Alessia Pelagaggi e Paola Gottardi
Montaggio di Sonia Zarfati, Andrea Masella
Grafica di Giorgio Vallati
Il 3 ottobre scorso un pullman con a bordo 35 turisti è precipitato da un cavalcavia di Mestre.
Nello schianto sono morte 21 persone mentre le altre 15 sono state portate in ospedale con ferite gravissime. Secondo i primi rilievi, il bus si è accostato a destra strusciando sul guard rail per quasi 50 metri. Poi è precipitato in corrispondenza di un varco di servizio. Ma perché la continuità della barriera era interrotta da un'apertura che si è rivelata fatale? E perché il bus, guidato da un autista esperto, sembra esser stato negli ultimi istanti privo di controllo? Il tratto di strada dove è avvenuto l'incidente è sottoposto alla gestione del Comune, che stava svolgendo dei lavori per la messa in sicurezza del viadotto, ma non li aveva ancora terminati. Il bus, invece, è di proprietà dell'azienda Martini Bus, controllata da La Linea Spa, e fa parte di una flotta di 20 pullman elettrici prodotti dal colosso cinese Yutong che sono l'avanguardia della mobilità a zero emissioni. Per l’incidente, intanto, la procura ha iscritto nel registro degli indagati due tecnici del Comune e l'AD di La Linea.
Le precisazioni della Yutong inviate a Report