Collaborazione di Greta Orsi
immagini di Matteo Delbò e Cristiano Forti
ricerca immagini di Paola Gottardi
montaggio di Igor Ceselli
Ogni volta che vediamo un film o una fiction in televisione o ascoltiamo un brano alla radio gli attori, i musicisti e i cantanti che hanno interpretato quell'opera maturano dei diritti: si chiamano diritti connessi al diritto d'autore e vengono pagati da canali televisivi, network radiofonici o piattaforme streaming. Non vengono versati direttamente ai loro proprietari, cioè agli artisti, ma a soggetti intermediari che devono provvedere a ripartirli con precisione e poi a distribuirli. Fino al 2009 il soggetto intermediario era unico e si chiamava Imaie (Istituto per la tutela degli artisti, interpreti ed esecutori). Dopo trent’anni di attività è stato estinto. Chiudendolo la prefettura di Roma ha stabilito che l'Imaie non è stato in grado di svolgere il compito per cui era stato creato. Al momento della chiusura aveva in pancia cento milioni di euro di diritti incassati e mai versati agli artisti legittimi proprietari. Estinto l'Imaie nel 2010 è stato costituito il Nuovo Imaie, stesso direttore generale e stessi dipendenti. Come sta andando la sua gestione e quanti diritti riesce davvero a distribuire ai legittimi proprietari?