di Paolo Mondani
Collaborazione di Marco Bova, Roberto Persia
Consulenza di Andrea Palladino
Immagini di Dario D'India, Davide Fonda, Andrea Lilli, Alessandro Spinnato
Montaggio di Giorgio Vallati
A 30 anni dalla morte di Giovanni Falcone, emergono documenti e protagonisti dimenticati in grado di gettare una nuova luce su quei fatti.
A Capaci, Cosa Nostra non ha agito da sola: estremisti di destra e uomini di mafia, secondo testimoni e documenti ritrovati, sarebbero stati di nuovo insieme, dopo gli anni della strategia della tensione, in un abbraccio mortale costato la vita ai giudici Falcone e Borsellino. I due magistrati avevano il quadro completo, e oggi, tornando ad ascoltare collaboratori ed ex carabinieri, Report prova a ricostruirlo.
24 maggio 2022 - All'indomani della messa in onda dell'inchiesta la DIA, su mandato emessso dalla Procura di Caltanissetta ha perquisito l'abitazione dell'inviato Paolo Mondani. L'ordinanza della Procura è firmata 3 giorni prima.
Leggi il comunicato stampa della Procura di Caltanissetta
La risposta dell'inviato di Report Paolo Mondani:
Le dichiarazioni di Alberto Lo Cicero e della sua compagna Maria Romeo sono da tempo note alla Direzione Nazionale Antimafia e alla Procura di Caltanissetta.
Sorprende che 30 anni dopo i fatti di Capaci si indaghi su quelle dichiarazioni solo ora.
Curioso è che nel decreto di perquisizione del sottoscritto la procura di Caltanissetta chieda di esibire i primi verbali dei colloqui investigativi nei quali Lo Cicero inizialmente raccontava molti più particolari che non riporterà, per motivi da accertare, nei successivi verbali di indagine. Anche la Romeo veniva sentita più volte, e più volte ha ribadito le circostanze a noi riferite. Nel frattempo molti documenti sono spariti. Ma è noto che la Procura Generale di Palermo questi documenti li ha ritrovati tanto da spingere la Direzione Nazionale Antimafia a iniziare un'inchiesta.
27 maggio 2022 - Riceviamo e pubblichiamo la precisazione inviata alla redazione di Report dai legali di Bonanno Francesco, Bonanno Antonio e Bonanno Claudio Germano in qualità di eredi dei defunti genitori Bonanno Alfio e Mancuso Paola:
'L'immobile che nel servizio 'La Bestia Nera" di Paolo Mondani è stato individuato come "Villa Bunker" appartiene in realtà ai Sigg.ri Francesca Bonanno, Antonio Bonanno e Claudio Bonanno e risulta del tutto estraneo, al pari dei suoi proprietari, alle vicende narrate nel servizio. All'epoca dei fatti narrati dal Sovrintendente di P.S. Federico la villa era @bitata da 6 persone e non ha mai contenuto "strumentazione dell'aereo" o "altro tipo di impianti tecnologici" men che mai estesi per 1000 mq. L'immobile, inoltre, non è mai stato oggetto di perquisizione da parte di alcuna forza di polizia ed i suoi proprietari Sigg.ri Francesca Bonanno, Antonio Bonanno e Claudio Bonanno, sono tutti incensurati ed estranei ai fatti narrati nel servizio.
Report precisa, a margine della lettera ricevuta, che il Sovrintendente Antonio Federico era accompagnato da un collega a conferma della sua testimonianza e ha descritto quel che ha visto nella villa bunker alle Procure di Trapani, Palermo e Firenze, alla direzione nazionale antimafia e alla commissione parlamentare antimafia. Poco dopo il suo sopralluogo la polizia ha effettuato una perquisizione nell’edificio citato.