La busta non paga

PUNTATA DEL 15/05/2023

di Bernardo Iovene

Collaborazione di Lidia Galeazzo e Greta Orsi
Immagini di Paco Sannino
Grafiche di Federico Ajello



Le maggiori aziende della logistica utilizzano lavoratori dipendenti da cooperative e società esterne.
Il costo del lavoro per loro si riduce, addirittura per BRT vale solo l’8%. Le aziende esterne talvolta chiudono dopo due anni e riaprono con un altro nome a danno del lavoratore, che spesso viene pagato poco e perde i diritti dovuti. La Procura di Milano attraverso la GDF ha recuperato 170 milioni di euro di oneri non pagati da BRT, Geodis e DHL, che utilizzavano questo schema impiegando manodopera a basso costo. Ma anche in vari settori della Pubblica amministrazione si aggirano contratti nazionali e livelli di retribuzione e contributi: dai custodi dei musei ai vecchi LSU, lavoratori socialmente utili che avrebbero dovuto essere assunti stabilmente; fino ai magistrati onorari, la cui mancata regolarizzazione rischia di far saltare i soldi del PNRR previsti per il ministero della Giustizia. Infine, l’esempio degli istruttori sportivi: sono decenni che svolgono l’attività professionale presso impianti sportivi pagati come dilettanti senza diritti di ferie, malattie, maternità e contributi.