Arriva il DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione. Tra il 2020 e il 2022 avverrà il passaggio al nuovo sistema e tutti, emittenti televisive e spettatori, dovremo adeguarci. Per continuare a guardare la tv dovremo adattarla con un decoder oppure comprarne una nuova. Altrimenti non si vedrà più niente. Come succede ancora oggi a tutti quelli che, a sei anni di distanza dal passaggio al primo digitale terrestre, sullo schermo vedono solo quadretti scomposti.
Arriva il DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione. Tra il 2020 e il 2022 avverrà il passaggio al nuovo sistema e tutti, emittenti televisive e spettatori, dovremo adeguarci. Per continuare a guardare la tv dovremo adattarla con un decoder oppure comprarne una nuova. Altrimenti non si vedrà più niente. Come succede ancora oggi a tutti quelli che, a sei anni di distanza dal passaggio al primo digitale terrestre, sullo schermo vedono solo quadretti scomposti. Anche per gli operatori televisivi si prepara una rivoluzione e, al momento del passaggio, dovranno rinunciare ai telespettatori che non si saranno adeguati in tempo al DVB-T2. Ma perché ci sobbarchiamo tutto questo trambusto? La decisione è europea e in ballo ci sono 2,5 miliardi di euro che lo Stato conta di incassare dalle gare per le nuove frequenze. Gli operatori di rete televisivi dovranno invece stringersi nelle frequenze che restano,, cercando un accordo che garantisca lo spazio per tutte le emittenti.