Lettera agli
Stakeholder

Il Bilancio di Sostenibilità è lo strumento fondamentale per monitorare l’adempimento della missione di Servizio Pubblico affidato alla Rai dalla Convenzione e dal Contratto di Servizio per temi prioritari nella vita del Paese e dei cittadini e tra questi in primis quello della sostenibilità, che è già e sarà sempre più centrale e caratterizzante anche alla luce di quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Con una metafora affatto banale, si può dire che il PNRR, infatti, altro non è che il Piano Industriale e il Piano di Sostenibilità del nostro Sistema Paese, che ha la missione di coniugare sviluppo e crescita con la sostenibilità, senza la quale il Paese alla lunga non può progredire.

Così è anche per Rai, il cui Piano Industriale pluriennale (che proprio in queste settimane si sta predisponendo, e che dovrà perseguire sostenibilità economica, efficienza aziendale e razionalizzazione della spesa) incorporerà per la prima volta anche i macro-obiettivi del Piano per la Sostenibilità, anch’esso in corso di aggiornamento. 

Si tratta di due documenti programmatici interdipendenti ma comunque discendenti dalle priorità che verranno stabilite nel Contratto di Servizio per il quinquennio 2023 – 2027, e che dovranno tener conto innanzitutto degli indirizzi che il Governo intenderà fissare.

Si dice spesso che la Rai rifletta il Paese nei suoi punti di forza e nelle sue debolezze. In questo caso la coincidenza è nero su bianco: le missioni, gli obiettivi orizzontali e i nodi strutturali che il PNRR vuole sciogliere (in primis le diseguaglianze di genere e i divari generazionali), sono comuni anche alla Rai, specie nel contesto di profonda trasformazione digitale che stiamo vivendo e nel percorso, ineludibile e oramai non più differibile, di trasformazione in una digital media company di Servizio Pubblico, basata sull’uso rispettoso dei dati e dell’Intelligenza Artificiale.

La Rai intende quindi compiere un salto di qualità nell’approccio a queste tematiche, con una evoluzione che servirà, oltreché a rendere il Gruppo Rai in linea con le indicazioni e gli obiettivi sovranazionali, comunitari e nazionali, a porre l’ampio spettro delle questioni a vario titolo attinenti alla sostenibilità al centro del dibattito pubblico e ad aumentarne la consapevolezza in ogni cittadino affinché la comunità nazionale e il sistema delle imprese li senta e faccia sempre più propri, passando dalla condivisione meramente intellettuale ad un agire quotidiano ispirato ai relativi principi.

Contributo determinante a questo riguardo dovrà giungere da tutta l’offerta editoriale Rai, attraverso il coinvolgimento dei diversi generi: dall’informazione all’intrattenimento; dalla fiction al cinema; dallo sport ai kids; dai documentari a, ovviamente, i contenuti propriamente digitali.

Un processo quest’ultimo reso ancor più urgente dal conflitto in Ucraina, le cui conseguenze, oltre a essere importanti anche sul fronte del ripensamento dei modelli economici, finiranno sicuramente per accelerare il bisogno di sostenibilità e di coesione sociale anche per un Servizio Pubblico come il nostro.

In questa logica, che è innanzitutto identitaria, la Rai, anche da un punto di vista organizzativo, ha recentemente deciso di segnare una discontinuità, costituendo un sistema, snello e flessibile, articolato su più livelli che, a partire da un forte coinvolgimento dello stesso Consiglio di Amministrazione, farà perno su una nuova direzione dedicata alle tematiche ESG, coadiuvata da una rete di sostenitori diffusa nelle strutture maggiormente coinvolte, sia da un punto di vista produttivo, sia da un punto di vista editoriale.

L’azione sarà concentrata sulla puntuale identificazione di una serie di progetti operativi appartenenti ai seguenti macro-obiettivi: implementare una governance sostenibile; valorizzare il capitale umano; favorire la tutela dell’ambiente e della salute e sicurezza; promuovere l’innovazione; creare una catena di fornitura sostenibile; comunicare e favorire la sostenibilità.

Insieme all’impostazione del nuovo modus operandi che verrà adottato da qui in avanti, nel 2021 la Rai ha proseguito nelle importanti realizzazioni degli anni passati, la cui ampiezza, peraltro, il più delle volte non ha trovato un’adeguata evidenza mediatica. 

Si ritiene utile suggerire la lettura di questo documento per avere un’idea non preconcetta, convenzionale e stereotipata dell’impegno del Gruppo Rai su tanti delicati fronti, che costituiscono la nervatura del nostro Paese. Si ritiene che questo rappresenti il modo migliore affinché ciascuno sia il migliore difensore e ambasciatore di questo patrimonio comune.

Si preferisce quindi lasciare ai cittadini il giudizio su quanto è stato fatto. In merito si può certamente anticipare che i principali indicatori presenti nel documento evidenziano una crescita rispetto all’anno precedente, pur partendo alcuni da valori già più che lusinghieri, a testimonianza di una fiducia collettiva che sarà da stimolo per far ancor meglio nel prossimo futuro. 

Con riferimento all’andamento economico finanziario dell’anno 2021, si evidenzia che l’esercizio si è chiuso con un risultato netto consolidato in pareggio e con una posizione finanziaria netta (escluse le passività per leasing operativi, pari a 45,3 mln di euro) negativa per 503,4 mln di euro, comunque attestata su livelli di sostenibilità e in lieve miglioramento rispetto all’esercizio precedente.

Gli approfondimenti in merito possono essere acquisiti dai documenti di bilancio 2021 pubblicati nell’apposita sezione del sito www.rai.it/trasparenza.

 

Amministratore Delegato Presidente
Carlo Fuortes Marinella Soldi