Rai-Agcom, settimana calda a Trani. Io indagato? Berlusconi chiede conferma
Il premier fa richiesta ufficiale alla Procura sulla sua presunta iscrizione alla lista degli indagati. A Trani arrivano gli ispettori di Alfano; inchiesta sulla fuga di notizie. Domani sarà ascoltato Santoro. Cda Rai sul reintegro dei talk-show in periodo di par-condicio e proteste dell'opposizione a Viale Mazzini.
Il Consiglio di amministrazione Rai si riunisce per per decidere sul ritorno dei talk show d'approfondimento nel periodo di par-condicio che precede l'appuntamento al voto del 28 e 29 marzo prossimi. Contemporaneamente sotto la sede Rai di Viale Mazzini si sono dati appuntamento esponenti dell'Italia dei valori, della Sinistra Ecologia Libertà e del Popolo viola. In un comunicato l'Idv precisa di protestare "per la libertà d'informazione, contro ogni bavaglio e per il rispetto del pluralismo. Non assisteremo inermi a questo vergognoso monopolio imposto da Berlusconi che ogni giorno abusa del suo potere, compiendo un vero e proprio furto di democrazia ai danni dei cittadini".
Per Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, "è grave che proseguano pressioni indebite sul Consiglio di amministrazione della Rai. Ed è ancora più grave che il vero obiettivo di chi preme e protesta sia quello di avere non i talk show, ma i talk show senza regole, quelli alla Santoro-Travaglio, quelli centrati sul massacro dell'immagine dell'avversario, quelli costruiti sulle 'tesi' di Spatuzza o di Ciancimino junior. Se qualcuno pensa di chiudere così la campagna elettorale, si sbaglia di grosso".
A Trani, dove si svolge l'inchiesta sulle presunte pressioni per chiudere le trasmissioni di approfondimento politico considerate di parte, arrivano intanto gli ispettori del ministero della Giustizia per verificare lo svolgimento del lavoro e capire come possano essersi verificate le fughe di notizie di questi giorni; ma non c'è tensione in Procura e il procuratore capo Carlo Maria Capristo si dice sereno. Salvatore Catapano ha intervistato il Guardasigilli Angelino Alfano.
Da parte sua, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, indicato tra gli indagati secondo la fuga di notizie, ha chiesto alla Procura di sapere ufficialmente se il suo nome è iscritto nel registro degli indagati; lo ha fatto attraverso un'istanza depositata dall'avvocato Filiberto Palumbo, di Bari, che assiste il presidente assieme all'avvocato Niccolò Ghedini.
Redazione Internet
I servizi di Gavino Moretti, Ilaria Amenta, Salvatore Catapano