Italia India fronte caldo
Sarebbe slittato l'ultimatum dei maoisti naxaliti che tengono in mano Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, nello stato dell'Orissa. Intanto per i marò italiani ancora carcere. Il giudice ha respinto la richiesta di concedere fermo di polizia al posto del carcere preventivo
Dovranno rimanere ancora 14 giorni in carcere i due marò detenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani. Durante l'udienza, durata circa 15 minuti, il legale dei due italiani, Sunil Maheshwar del foro di Kollam, ha chiesto al giudice la possibilità di concedere un fermo di polizia, invece della carcerazione preventiva. Il giudice si è però opposto e ha disposto la custodia fino al prossimo 2 aprile.
Fronte caldissimo quello indiano per il nostro Paese che in queste ore sta anche trattando tratta per liberare i due turisti rapiti sabato in una regione fortemente a rischio. Sarebbe slittato l'ultimatum dei maoisti naxaliti che tengono in mano Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, nello stato dell'Orissa.
Secondo i media locali il governo centrale ha ordinato a New Delhi la sospensione delle attività militari anti-guerriglia nell'ambito dell'Operazione GreenHunt, lanciata tempo fa. I maoisti posto un pacchetto di 13 richieste per giungere al rilascio di Bosusco e Colangelo, fra cui la liberazione di tre leader del Partito Comunista dell'India (Pci, maoista): Gananath Patra, Subhashree Panda (moglie del leader in Orissa, Sabyasachi Panda) e Junus Pradhan. L'assenza di una risposta ufficiale della guerriglia, comunque, non vuol dire che dietro le quinte non stiano avvenendo contatti volti all'apertura di una trattativa.
Sul fronte diplomatico la Farnesina ha comunicato di essere in contatto con le autorità indiane. Il console italiano a Calcutta, Joel Melchiori, arrivato a Bhubaneswar ha mostrato ottimismo: “Speriamo che i rapitori accettino l'appello del governatore per rilasciare gli ostaggi”.