Offensiva
antiterrorismo
S'intensifica l'offensiva del governo dello Yemen contro i miliziani. Catturato un presunto leader. Obama ammette gli errori e rilancia la lotta al terrorismo
La lotta al terrore nello Yemen porta i suoi primi frutti. Le forze yemenite hanno arrestato, oggi in un ospedale, uno dei tre presunti capi locali dell'organizzazione terroristica che fa capo a Osama Bin Laden. L'uomo si chiama Mohammad Ahmed Al-Hanak. Lo ha annunciato una fonte della sicurezza di Sanaa. L'uomo sarebbe tra i tre militanti di al Qaida feriti lunedì in un raid e che erano riusciti a fuggire e che si sospetta fossero gli organizzatori delle minacce che avevano costretto alcune ambasciate occidentali a chiudere.
E oggi le ambasciate britannica e francese hanno riaperto dopo una chiusura di tre giorni per timore di attentati di Al Qaeda. Lo ha indicato in un comunicato la cancelleria della Gran Bretagna e un rappresentante della diplomazia francese a Sana'a.
Mentre l'ambasciata degli Stati Uniti a Berna è stata isolata in seguito ad un allarme bomba. Lo riferisce la polizia. Fonti di polizia spiegano che l'accesso all'ambasciata degli Stati Uniti a Berna è stato bloccato oggi dopo il ritrovamento di un "oggetto sospetto".
"Posso confermare che è stato trovato un oggetto sospetto. La strada è bloccata e la circolazione è stata deviata. Esperti sono sul posto", ha detto un portavoce della polizia di Berna senza fornire ulteriori informazioni sull'oggetto trovato. Non è stato inoltre precisato se il personale dell'ambasciata sia stato evacuato.
Ieri, intanto, il presidente degli Stati Uniti ha chiamato a rapporto l'intelligence per fare il punto sulla minaccia terroristica, dopo il fallito attentato di Natale. "Abbiamo commesso errori inaccettabili. Non dovrà più accadere" ha detto un Obama irritato. "Vi sono state falle disastrose nel sistema di sicurezza", ha detto Obama che ha lanciato una nuova sfida ad Al Qaida. "Siamo determinati a smantellare le reti terroristiche una volta per tutte - ha ribadito Obama -. L'intelligence e le agenzie per la sicurezza hanno lavorato bene smantellando complotti e salvando la vita di milioni di americani. Ma è evidente che il sistema ha mostrato una falla se è stato possibile che un attentatore sia salito su un aereo ed è mia responsabilità capire perché". "Sappiamo che ci sono terroristi in Yemen pronti a colpire anche gli Usa. Non sapevamo della pericolosità di questo attentatore nello specifico, ma avevamo abbastanza informazioni per sventare un complotto, ma non sufficienti per metterlo nella lista di coloro a cui è vietato volare. E' stato un errore: le agenzie avevano accesso alle informazioni ma non abbiamo lavorato nel modo giusto. Non possiamo sottovalutare questi dati: è inaccettabile. Dobbiamo agire velocemente, le vite degli americani sono in gioco".
Poi Obama ha rassicurato tutti: "Ho ordinato la revisione del sistema di screening della sicurezza aerea anche in base alle nuove tecnologie - ha continuato il presidente Usa - Sarà rafforzato anche il sistema di sorveglianza dei terroristi nei loro paese, lo screening sugli esplosivi e la formazione del personale".