Monti in Europa
"Più incisivi sulle riforme"
Prima missione del premier in Europa, non soltanto per ribadire gli impegni sul fronte del rigore dei conti e degli interventi per affrontare la crisi, ma anche e soprattutto per far ritrovare credibilità all'Italia
La stretta di mano col presidente della commissione Barroso apre la trasferta europea di Mario Monti. Ai cronisti che chiedono quali misure l'Italia venga a illustrare il presidente del Consiglio risponde con un gesto, come dire ne parliamo dopo. Lo stile per Monti è anche sostanza, e lo sottolineano anche i giornali diffusi nei palazzi europei.
La missione non è soltanto ribadire gli impegni sul fronte del rigore dei conti e degli interventi per affrontare la crisi, ma anche e soprattutto far ritrovare credibilità all'Italia, passare dal ruolo di alunno discolo a quello di Paese fondatore che porta idee e proposte. E lo strumento è il rilancio dell'iniziativa dell'Unione nel suo complesso. Non è un caso che Monti inizi proprio da Bruxelles, dove vedrà anche il presidente del Consiglio Van Rompuy e gli eurodeputati italiani e che l'atteso incontro con Merkel e Sarkozy, giovedì, avvenga a Strasburgo, non in una delle capitali dei tre paesi.
Monti, commissario europeo dal 94 al 2004, arriva a Bruxelles forte della fiducia espressa da Obama e dal commissario all'Economia Rehn, e della consapevolezza ormai diffusa che la crisi sia europea, che nessuno, Francia e Germania incluse, possa sentirsi al sicuro. Per questo l'Italia ribadirà il suo favore per l'introduzione degli Eurobond, o Stability bond, ovvero buoni garantiti in tutto o in parte dal'Europa, che combatterebbero la speculazione, e che Barroso dovrebbe proporre domani. Restano i dubbi tedeschi, ma per superarli l'Italia e la Commissione europea concordano sulla necessità di introdurre misure più stringenti al livello centrale sui bilanci dei singoli stati.