A Gaza si continua a morire
Speranze per un cessate il fuoco
ESTERI - Non si fermano i Raid aerei su Gaza ma secondo il portavoce di Hamas, Razi Hamed: “il 90% degli elementi necessari per raggiungere una tregua con Israele sono stati definiti”. Appello del Segretario Generale Onu, Ban Ki-moon "profondamente addolorato per le morti di civili nella Striscia di Gaza” e "allarmato per i continui lanci di razzi contro le città israeliane".
Il presidente americano Barack Obama mette in guardia Israele sull'innalzamento del livello militare a Gaza, un'escalation destinata a finire solo con un'invasione dell'esercito. “Israele ha tutti i diritti a difendersi dal lancio di missili sul suo territorio - ha detto il presidente in una conferenza stampa a Bangkok, all'inizio della sua visita in Asia di tre giorni - ma se riesce a difendersi senza un'escalation militare è sicuramente meglio, non solo per la popolazione di Gaza, ma anche per gli israeliani, che si ritroverebbero ancor più esposti ai tiri di missile”. Obama ha parlato dopo colloqui telefonici con altri leader occidentali, nel momento in cui le pressioni internazionali si fanno più forti per costringere le parti ad un cessate il fuoco.
Ma la crisi medio orientale diventa per la Casa Bianca il test più importante dopo quattro anni di dottrina Obama. Ritiro dai fronti iracheno e afghano, disimpegno nella regione, o al massimo condivisione delle missioni militare benedette dall'Onu, come quella in Libia. Ma ora, di fronte al rischi di una nuova guerra in Palestina, e con 40mila morti nella vicina Siria, Obama è spinto dal suo stesso partito a far rientrare la politica americana nel gioco, come ago della bilancia. Ma come, e con che rischi, ancora non è chiaro.
Intanto nella serata di ieri il portavoce di Hamas, Razi Hamed, ha detto che “il 90% degli elementi necessari per raggiungere una tregua con Israele sono stati definiti”, mentre il Segretario Generale Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello per il cessate il fuoco immediato dicendosi "profondamente addolorato per le morti di civili nella Striscia di Gaza” e "allarmato per i continui lanci di razzi contro le città israeliane".
Fino a qui la diplomazia. Sul campo invece si continua a morire. Questa mattina, secondo fonti locali, tre palestinesi, tra i quali un bambino di cinque anni, sono morti a Gaza nel corso di un raid aereo sul quartiere di Zeitun. Sale così a 83 il numero delle vittime dall’inizio dell’operazione ‘Colonna di Nuvola’ scattata il 14 novembre. Ieri la giornata più sanguinosa con 29 vittime, undici i bambini uccisi.
Dalla Striscia i miliziani di Hamas continuano a lanciare razzi su Israele. Più di cento nella giornata di ieri. Obbiettivo principale le città nel Sud del Paese, da Ashdod a Beer Sheva, da Ashqelon a Ofakim. Sette i feriti, gente traumatizzata, scuole chiuse e sirene in allarme continue. Paura è tornata anche a Tel Aviv, dove due razzi sono stati intercettati dalle batterie difensive del sistema 'Iron Dome'.