22/11/2024
15/06/2009

Teheran in piazza senza paura

Ancora tensione in Iran. Vietate le manifestazioni dei sostenitori di Moussavi, leader riformista che contesta la regolarità delle elezioni

Dopo gli incidenti dei giorni scorsi, il ministero dell'Interno iraniano aveva vietato la manifestazione pacifica che Mir Hossein Moussavi, il leader riformista che contesta la regolarità delle elezioni, avrebbe voluto tenere oggi a Teheran con i suoi sostenitori. La manifestazione è stata definita "illegale" dal ministero.

LA PIAZZA SFIDA IL DIVIETO. Ma nonostante il divieto sono centinaia di migliaia le persone che hanno sfidato le autorità riunendosi oggi nella capitale iraniana. Indossando il colore verde della campagna di Moussavi, brandendo la sua fotografia. "Moussavi riprenditi i nostri voti", "Morte al dittatore", "Gli iraniani preferiscono la morte all'umiliazione" gli slogan scanditi dalla piazza. Anche l'ex presidente riformista, Mohammad Khatami, partecipa alla manifestazione. Dopo la notizia del divieto, Moussavi aveva annunciato che la protesta sarebbe stata rimandata. La folla, partita da piazza Enqelab, ha occupato la via Azadi in direzione della piazza omonima. Un luogo simbolo delle manifestazioni contro lo scià durante la rivoluzione del 1979. Moussavi si è detto "pronto a partecipare ad una nuova elezione", per misurarsi nuovamente con Ahmadinejad, vincitore ufficiale delle elezioni iraniane del 12 giugno. "Il voto della gente è più importante di Moussavi o di chiunque altro", ha detto il leader riformista davanti ai manifestanti.

LA POLIZIA NON INTERVIENE. Un centinaio di poliziotti anti-sommossa sono rimasti sui lati della piazza Enqelab senza intervenire. La televisione di stato non trasmette nessuna immagine della manifestazione. Silenzio su tutte le agenzie di stampa nazionali.  Ieri sera Moussavi è stato ricevuto dalla suprema guida iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, che lo ha invitato ad "agire con calma, seguendo le vie legali". Khamenei ha sostenuto che i disordini sono "il risultato di provocazioni" di non precisati nemici "che agiscono da dietro le quinte".
 
UN WEEKEND DI SCONTRI E REPRESSIONI. Le proteste di sabato e domenica sono state represse con la violenza dal Corpo delle Guardie Rivoluzionario Islamico (i Pasdaran) e da uomini i borghese, non si sa se appartenenti alla polizia o alle milizie dei volontari. La Polizia ha reso noto che sono 170 le persone arrestate in due giorni. Nella notte c'è stato un raid di agenti della sicurezza nell'ospedale Hezar Takhtekhabi di Teheran. Lo riferisce il segretariato del Consiglio nazionale della resistenza in Iran. Gli agenti, che volevano arrestate alcuni manifestanti feriti, hanno aggredito il personale medico che solo dopo due ore è riuscito a convincere le forze dell'ordine a lasciare la struttura. Questa mattina sono stati arrestati circa 200 familiari di giovani manifestanti incarcerati: si erano radunati davanti al tribunale rivoluzionario di Teheran per chiedere la loro liberazione

BAVAGLIO ALL'INFORMAZIONE. Il giornale di Mousavi, Kalameh Sabz, è stato messo al bando. Domenica la polizia, scrive il quotidiano riformista Sarmayeh, ha fatto irruzione nella sede del giornale, ha effettuato una perquisizione e sigillato l'edificio. Anche il giornale Velayat è stato costretto a sospendere la pubblicazione, sempre secondo Sarmayeh. Le forze di sicurezza impediscono alle televisioni occidentali di riprendere le immagini degli incidenti. Una troupe della tv pubblica spagnola Tve è stata costretta a lasciare il Paese dopo la copertura delle manifestazioni di protesta. Due giornalisti della tv pubblica olandese sono stati espulsi perché filmavano gli scontri, mentre due belgi sono stati fermati per un'ora per lo stesso motivo. Anche i responsabili delle televisioni tedesche Zdf e Ard hanno lamentato che ai loro inviati è stato impedito di lavorare. E la Bbc ha denunciato l'oscuramento del suo segnale.

L'APPELLO DELL'ONU. Il segretario generale Ban Ki Moon ha lanciato un appello affinché la "vera volontà del popolo iraniano sia pienamente rispettata".