Iran: sfida
a lungo raggio
Non si ferma la prova di forza iraniana. Testati missili a medio e lungo raggio, in grado di raggiungere Israele
L'Iran continua a mostrare i muscoli al mondo. Questa mattina i guardiani della rivoluzione hanno lanciato con successo un missile a due stadi Sejil, con una portata di 2 mila km, sono in grado di raggiungere Israele e le basi Usa nel Golfo. Ieri, nell'ambito delle stesse manovre, erano stati testati missili a corto e a medio raggio. Il portavoce del ministero degli esteri ha detto che le manovre non hanno nulla a vedere con le tensioni sul programma nucleare della repubblica islamica.
Secondo quanto riportato dai media iraniani, i missili Shahab3 sono equipaggiati per la prima volta con testate multiple. La televisione iraniana ha mostrato le immagini del lancio, avvenuto nel deserto: quando il missile si è alzato nel cielo i militari presenti hanno urlato "Allah Akbar" (Dio è grande).
"I missili hanno raggiunto il bersaglio con precisione", ha dichiarato, aggiungendo anche che "la risposta dell'Iran alle minacce al regime islamico sarà diretta, ferma e distruttiva". Ma il portavoce del ministero degli Esteri, Hassan Qashqavi, ha smorzato i toni: "Sono esercitazioni di routine, hanno solo un fine deterrente" ha dichiarato, "e non hanno nulla a che vedere con le tensioni sul programma nucleare iraniano".
L'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Javier Solana ha espresso oggi la sua preoccupazione per i test missilistici iraniani sullo sfondo delle tensioni tra Teheran e l'occidente per il suo programma nucleare.
"Tutto quanto viene fatto in questo contesto desta preoccupazione", ha detto Solana in margine ad un incontro dei ministri della difesa in Svezia, che assicura la presidenza di turno dell'Ue.
Intanto continuano le proteste contro il presidente iraniano Ahmadinejad. Oggi alcune centinaia di studenti hanno dato vita ad una manifestazione di protesta nell'università di Teheran scandendo slogan contro il presidente Mahmud Ahmadinejad ed esibendo palloncini e nastrini verdi, il colore dell'ex candidato moderato Mir Hossein Mussavi.
La manifestazione, riferiscono diverse agenzie iraniane, è stata promossa contro la presenza all'ateneo di Kamran Daneshju, nuovo ministro dell'università ed ex capo del quartier generale del ministero dell'interno per l'organizzazione delle presidenziali del 12 giugno. Daneshju partecipava ad una cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico. L'agenzia Fars scrive che i manifestanti hanno anche gridato slogan per chiedere la liberazione degli arrestati nei raduni di protesta seguiti alle elezioni. Il sito riformista mowjcamp.com scrive intanto che per domani sera in una piazza centrale di Teheran è stato promosso un raduno di sostenitori di Mussavi in occasione del suo compleanno.