Cade l'Air Force One polacco. Tutti morti
Russia: cade l'aereo del presidente polacco durante l'atterraggio: 96 vittime. Il presidente Lech Kaczynski stava andando a Smolensk con la moglie e tredici ministri a commemorare le vittime dell'eccidio di Katyn
Quella di oggi per Polonia e Russia avrebbe dovuto essere una giornata da ricordare. Doveva essere il giorno dell’incontro tra i capi di stato dei due paesi per commemorare le vittime dell’eccidio di Katyn avvenuto per mano dei russi di Stalin nel 1940. Per la Polonia si è invece trasformato in un incubo. L’aereo del presidente polacco Lech Kaczynski, un Tupolev 154, è precipitato durante l’atterraggio all’aeroporto di Smolensk nella Russia occidentale.
Nel disastro sono morte 96 persone, compreso il Premier. Sul volo c’erano,con il presidente polacco Lech Kaczynski, anche la moglie, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il vice-ministro degli Esteri, Andrzej Kremer, e il Governatore della Banca Centrale di Polonia Slawomir Skrzypek.In un primo momento si pensava che anche il fratello gemello del Presidente, l’ex Primo Ministro Jaroslaw Kaczynski, fosse tra i passeggeri, ma la notizia è stata smentita. Le autorità russe e quelle polacche hanno confermato intorno alle 10 che non ci sono sopravvissuti al disastro.
L’aereo si trovava in fase di atterraggio e testimoni hanno riferito che le condizioni metereologiche non erano ottimali. Il Tupolev avrebbe strusciato le cime degli alberi e poi si sarebbe schiantato, spezzandosi in varie parti.
A bordo del velivolo si trovava una delegazione di personalità polacche che doveva partecipare alla cerimonia di commemorazione del 70° anniversario della strage di Katyn, eccidio di circa 22.000 ufficiali su ordine di Stalin.
La nostra rassegna stampa settimanale si occupa della vicenda dell’eccidio di Katyn, in un articolo pubblicato dal quotidiano Der Spiegel online l’8 aprile 2010 di Benjamin Bidder “Il gesto di Putin avvia una nuova era nelle relazioni tra Russia e Polonia”.
Come riporta l’articolo “‘Non era mai successo prima che un primo ministro russo celebrasse le vittime di Katyn’” ha detto lo storico russo Natalia Lebedeva a Der Spiegel. La Lebedeva, 71 anni, ha dedicato la vita intera perché fossero riconosciute le atrocità compiute dai sovietici ai danni dei polacchi.
Il Primo Ministro russo, che ha fatto visita a Katyn mercoledì 7 aprile con il suo collega polacco Donald Tusk, non ha però chiesto scusa per le colpe del suo Paese nei confronti della popolazione polacca. Ha anche sottolineato il fatto che ‘cittadini sovietici’, anche loro vittime delle purghe staliniste, sono sepolti accanto ai polacchi di Katyn, così come i soldati dell'Armata Rossa assassinati dalle truppe di Hitler. ‘Nonostante ciò, Putin ha dimostrato che la questione di Katyn ha assunto un significato completamente nuovo per la leadership russa’, ha detto la Lebedeva”.
Un massacro che era una ferita aperta tra Russia e Polonia e oggi ancor di più, dopo questa tragedia. Una bruttissima pagina della Seconda Guerra Mondiale. L’eccidio avvenne nel 1940, proprio nella foresta di Katyn. Molti ufficiali polacchi erano stati fatti prigionieri a seguito dell'invasione e sconfitta della Polonia da parte di tedeschi e sovietici nel settembre 1939. Vennero internati in diversi campi di detenzione. Stalin fece trucidare 22.000 soldati prigionieri di guerra. Per anni non se ne seppe nulla. Furono i nazisti nel 1943 a trovare le fosse nella foresta di Katyn e questo causò l'immediata rottura delle relazioni diplomatiche tra il governo polacco in esilio a Londra e l’Unione Sovietica. L’URSS negò le accuse fino al 1990, quando riconobbe nell’NKVD la responsabile del massacro e della sua copertura.
E oggi sarebbe stato l’epilogo, la pace tra Russia e Polonia. Ma il destino non ha voluto così.
Il presidente russo Dimitri Medvedev ha nominato una commissione d’inchiesta sull’incidente aereo. Medvedev ha designato il premier Vladimir Putin a capo della stessa Commissione e ha inviato sul posto il Ministro russo della Protezione Civile.