Area marina protetta Torre Guaceto
- Regione: Puglia
- Provincia: Brindisi
- Comuni: Brindisi e Carovigno
- Estensione: 2227 ettari
- Istituzione: D.I. del 04/12/1991 e D.M. 04/02/2000
- Ente gestore: Consorzio di gestione tra i Comuni di Brindisi e Carovigno e WWF Italia
L'area marina protetta Torre Guaceto si sviluppa dal promontorio di Punta Penna Grossa a nord fino alla località di Apani a sud. Essa integra in un unico complesso protetto una riserva terrestre (che comprende anche tutti gli scogli e isolotti, sia quelli antistanti la costa a Ovest della Torre che quelli di Guaceto e di Apani), una riserva marina (compresa nel tratto marino di forma rettangolare tra Apani e Punta Penna Grossa) ed alcune emergenze archeologiche.
La baia di Torre Guaceto (dall’arabo Gaw Sit, luogo d’acqua dolce), dominata da una maestosa torre aragonese costruita nel 1531 ed ampliata nel 1567, è sempre stata un importante punto di approdo per i naviganti, attratti dalla protezione offerta dal promontorio e, come dice il nome stesso, dalla presenza dell’acqua dolce, oltre che di zone riparate, boschive e di scogli per una pronta fuga in caso di minaccia da parte di nemici. Torre Guaceto nel I secolo a.C era un porto romano di una certa rilevanza, venuta meno con la fine dell’Impero. La costa si presenta a tratti bassa e sabbiosa, con presenza di dune, a tratti rocciosa. Il tratto circostante la vecchia Torre (e fino a circa metà strada da Punta Penna Grossa), è particolarmente irregolare e prevalentemente basso e roccioso, con piccoli tratti ad arenile o con strette fasce sabbiose poste più internamente alla costa rispetto alla scogliera. Su queste scogliere si insedia una caratteristica vegetazione alofila ben conservata. La costa nord, di elevato interesse paesaggistico, è invece caratterizzata dalla presenza di un ampio tratto di macchia mediterranea, protetta dal mare da un cordone dunale alto circa 10 m, che si sviluppa a partire dalla spiaggia di punta grossa. Rilevante è inoltre la presenza, nella parte centro-meridionale, di una zona umida alimentata da acque sorgive ed occupata in gran parte da canneti che offrono rifugio ad un gran numero di uccelli acquatici, sia stanziali che migratori. Il mare in quest'area è facilmente accessibile data la sua non eccessiva profondità sotto costa. I fondali sono ampiamente diversificati tra sabbiosi, rocciosi e a falesia calcarea.
Gli ambienti ben illuminati mostrano ampi insediamenti di Cystoseire e di praterie di Posidonia oceanica, dove tra le sue fitte foglie è possibile osservare la presenza di cavallucci marini e di pesci ago. Numerosi sono i popolamenti ad alghe verdi, rosse e brune, che danno luogo ad insediamenti molto interessanti da un punto di vista floro-faunistico. La fauna si evidenzia ricca e fortemente diversificata. In prossimità dei vari isolotti e nelle insenature, il sopralitorale è caratterizzato da accumuli di foglie di Posidonia oceanica spiaggiata a testimonianza della sua abbondante presenza, mentre il mesolitorale è popolato da Molluschi, Crostacei, Briozoi, oltre che da un buon numero di Echinodermimi. Al largo del primo scoglio di Apani è particolarmente inconsueto un discreto tratto di fondale su cui sono insediati numerosissimi cerianti. Va inoltre sottolineata la presenza nelle acque della riserva marina della tartaruga Caretta caretta.