Area marina protetta Capo Rizzuto
- Regione: Calabria
- Provincia: Crotone
- Comuni: Crotone, Isola di Capo Rizzuto
- Estensione: 14.721 ettari
- Istituzione: D.I. 27/12/1991 e D.M. 27/9/1999
- Ente gestore: Provincia di Crotone
L'area marina protetta, che si estende per 42 km lineari di Litorale ionico, è una delle più grandi d'Europa. Lungo le sue coste si sono avvicendate alcune tra le più importanti civiltà del passato: l'antica Kroton (l'odierna Crotone) fu fondata intorno alla metà dell’VII sec. a.C. dagli Achei di Miskellos, Capo Colonna conserva ancora i resti archeologici del tempio dedicato ad Hera Lacinia del VI secolo a.C., mentre a Le Castella è possibile ammirare l’imponente Castello Aragonese, costruito alla fine del XIII secolo dagli Angioini come fortezza (in seguito potenziata dagli Aragonesi) per difendersi dalle incursioni saracene. Proprio a causa di queste incursioni, a partire dal XV secolo, furono costruite numerose torri che servivano per avvistare le navi saracene ed ancora oggi dominano il paesaggio costiero. Le più antiche sono a pianta circolare (Torre Vecchia a Capo Rizzuto), mentre le più recenti, costruite a partire dal sec. XVI, sono a pianta quadrangolare (Torre del Martello di Nao a Capo Colonna, Torre di Scifo a Capo Pellegrino, Torre Nuova a Capo Rizzuto).
La costa calabra segue qui una linea ideale che unisce ben otto promontori. Il litorale costiero è caratterizzato da tratti di pianura alluvionale (Fiume Neto) e zone di costa alta (tratto tra Capo Colonna e Le Castella). Il tratto tra Capo Colonna, Capo Rizzuto e le Castella è caratterizzato dalla presenza di formazioni calcarenitiche ed antichi terrazzi marini che continuano poi anche sotto la superficie del mare. Un tempo l’area era caratterizzata da boschi litoranei, di cui resta traccia nel bosco di Suvereto, una pineta mista a cipressi e con un ricco sottobosco. In alcuni tratti più prossimi al mare predominano le sabbie, su cui crescono piante pionerie come il giglio marino, che più all'interno lasciano invece spazio ad una vegetazione resistente e capace di bloccare la sabbia, favorendo così la formazione delle dune. La flora cresce rigogliosa anche sulle scogliere, dove si rinvengono il finocchio marino, l'erba cristallina, il fior d'oro e tante altre specie vegetali che durante la fioritura creano macchie di colore e diffondono nell’aria profumi aromatici. I numerosi relitti sommersi costituiscono una delle maggiori attrattive dell’area.
Nella Baia ad est della località La Tonnara (alla profondità di - 4 m e a circa 70 m dall’attuale linea di riva), la presenza di anfore Dressel testimonia un antico naufragio avvenuto alla fine del I sec. d.C., probabilmente in seguito alla collisione con alcuni scogli semi-affioranti in prossimità dell’antica linea di costa: a breve distanza, anfore olearie testimoniano un altro naufragio fra il II e il III sec. D.C. I fondali sono un ambiente unico dal punto di vista naturalistico, un ambiente da proteggere e conservare nel quale le estese praterie di Posidonia oceanica si estendono per tutto il perimetro costiero dell’area, rappresentando così per tutta la riserva dei veri e proprio polmoni verdi, ricchissimi di vita. Numerose ed importanti specie animali trovano infatti rifugio e cibo tra i posidonieti e i relitti sommersi, tanto che la fauna marina dell’area marina protetta di Capo Rizzuto è tra la più ricca e diversificata delle coste calabresi: Saraghi, Barracuda, Pesci ago, Castagnole, Donzelle, Tordi, Scairranicavallucci di mare, Pesci pappagallo, Cernie, Aragoste ed il Polpo, che vive sui fondali rocciosi, nascondendosi nelle fessure e nelle cavità. A volte è possibile incontrare anche tonnetti e delfini, da citare infine anche la presenza di tartarughe marine.