Area marina protetta Punta Campanella
- Regione: Campania
- Province: Napoli, Salerno
- Comuni: Piano di Sorrento, Meta di Sorrento, Vico Equense, Massa Lubrense, Sorrento, Sant'Agnello, Positano
- Estensione: 1.539 ettari
- Istituzione: D.M. del 12/12/1997 e D.M. 13/06/2000
- Ente gestore: Consorzio di gestione della riserva naturale marina "Punta Campanella" costituita dai sei comuni interessati c/o il Comune di Massa Lubrense
Il Promontorio di Punta Campanella, separato dall'Isola di Capri (da cui dista quattro miglia) dal canale di Bocca Piccola, è la propaggine estrema del lungo sperone roccioso della penisola sorrentina che chiude a sud-est il Golfo di Napoli separandolo da quello di Salerno. La penisola presenta due versanti: quello nord, noto come Costiera Sorrentina, che va dal confine tra i Comuni di Castellammare di Stabia e Vico Equense fino a Punta Campanella, in territorio di Massa Lubrense, e quello sud, noto come Costiera Amalfitana, che va da Punta Campanella fino a Salerno. L'area della riserva marina si estende invece da Punta del Capo, poco dopo Sorrento, a Punta Germano, non distante da Positano. Da un punto di vista morfo-strutturale la Penisola costituisce un tutt'uno con la dorsale dei Monti Lattari, che ne rappresenta la prosecuzione continentale, e con l'Isola di Capri. Sebbene la Penisola sia costituita da rocce carbonatiche, calcaree e dolomitiche, i suoli non hanno con queste rocce alcun rapporto genetico. Essi si sviluppano prevalentemente da substrati di origine vulcanica e, subordinatamente, da depositi essenzialmente argillosi.
Le bellezze naturali di questa parte della Campania sono note in tutto il mondo, ed hanno ispirato nei secoli poeti e musicisti dando vita a varie leggende (è ad esempio proprio qui, sull'isolotto Li Galli un tempo noto come Sirenuse, che vivevano le sirene tentatrici di Ulisse). Le coste in particolare non finiscono di stupire, con pareti ripide ed accidentate che si alternano a tratti più dolci, profondi valloni verdi a versanti aridi e assolati, e con numerosi scogli ed isolotti. Vi è una grande diversità fra la costa sorrentina (quella che affaccia sul Golfo di Napoli) e quella amalfitana (che affaccia invece sul Golfo di Salerno). La prima è marcata da falesie più basse (generalmente di una o poche decine di metri) sormontate da paesaggi erosionali relativamente dolci. Il versante amalfitano invece è caratterizzato da falesie erosionali che ritoccano al piede scarpate di faglia alte centinaia di metri. In generale si osserva un aumento della loro altezza andando da ovest verso est, con i massimi presso Positano.
La flora locale è straordinariamente varia, dominata da pini marini, ulivi, piante di aranci e di limoni. I fondali sono ricchi e variati, con specie di grande interesse legate agli ambienti di grotta, numerosi a causa degli intensi fenomeni carsici che hanno interessato questa fascia costiera, un tempo emersa e oggi ricoperta dalle acque per effetto di movimenti tettonici e dell'innalzamento del livello del mare. Tra le grotte più note quelle di Mitigliano (lunga 80m), dell'Isca e dello Zaffiro, quest'ultima con un lago interno di oltre 40 m di diametro reso color zaffiro dal gioco della luce. Nei primi metri di fondo sono presenti, tra le forme sessili, numerose spugne, antozoi, idroidi, briozoi, ascidie. La Posidonia oceanica è distribuita generalmente lungo tutta la costa, a testimonianza della buona qualità delle acque, ma l'andamento ripido dei fondali non permette l'instaurarsi di ampie praterie. Solo nelle aree meno esposte (Baia di Ieranto e Marina del Cantone), dove il fondale è più dolce, aumenta significativamente la sua presenza. I ricci di mare sono naturalmente presenti con le due specie molto comuni del riccio maschio e del riccio femmina.