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Area marina protetta Plemmirio

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    • Regione: Sicilia
    • Provincia: Siracusa
    • Comuni: Siracusa
    • Estensione: 2.429 ettari
    • Istituzione: D.M. 15/09/2004
    • Ente gestore: Consorzio tra la Provincia regionale di Siracusa e il Comune di Siracusa



    L'area marina protetta del Plemmirio abbraccia la Penisola della Maddalena, che si estende pochi chilometri a sud della città di Siracusa, da Punta della Mola a Punta Milocca, passando per Capo Murro di Porco. La Penisola, compresa nel territorio comunale di Siracusa, è ubicata immediatamente a sud del Porto Grande della città, con uno sviluppo costiero di circa 10 Km. In questo tratto di costa numerosi sono gli insediamenti ellenici e romani, come i syloi di Targia e del Plemmirio, costruzioni situate all'estremità nord della Penisola Maddalena e attualmente sommerse a (- 2 m di profondità). Dal punto di vista geologico, l'area ricade nell'avampaese Ibleo, caratterizzato da una successione mesozoico-miocenica di tipo carbonatico e costituisce parte delle propaggini orientali dei Monti Iblei. La flora terrestre degli Iblei è rappresentata da oltre 1500 taxa tra specie e sottospecie di piante vascolari, buona parte delle quali sono esclusive dell'area iblea.

     

    La Penisola della Maddalena è il risultato dell’attività tettonica dell’area, che ha permesso la formazione di un piccolo altopiano che dalla quota massima di 54 m s.l.m. degrada verso mare sia ad oriente che ad occidente, ora in maniera blanda (attraverso dei terrazzi marini di età Plio-Pleistocenica), ora attraverso scarpate marine della stessa età dovute a fenomeni eustatici o di bradisismo del mare. Ciò si ripropone anche nell’aspetto della costa, che alterna tratti bassi, con piccole linee di spiagge, a tratti alti e frastagliati, con fondali profondi già a breve distanza da terra. A causa dell’abrasione marina, in quest’ultimo tipo di costa si sono sviluppate una serie di importantissime grotte (quali la Grotta di Capo Meli, la Grotta del Gambero e la Grotta della Pillirina, di grande valore naturalistico) che hanno reso l’area di notevole interesse per la speleologia marina, e all’interno delle quali si trovano caratteristici microambienti. Alcune di queste, soprattutto nel tratto compreso fra Punta Tavernara e Capo Murro di Porco, si estendono nell'entroterra, lungo antichi piani di frattura dando luogo, in occasione di violente mareggiate di Grecale o di Libeccio, ad un particolare effetto idropneumatico causato dal fronte d'onda che si introduce all'interno delle cavità costiere e genera spettacolari colonne d'acqua, talora alte anche 20 e più metri. Per esplorare le meraviglie dell'Amp Plemmirio è possibile rivolgersi ai centri di immersione che organizzano visite guidate, effettuare escursioni a piedi lungo la costa per ammirare i "marciapiedi a vermetidi" oppure praticare il seawatching dedicato ai bambini ed ai diversamente abili.

    La fauna bentonica dell’area è costituita da policheti, molluschi, briozoi, echinodermi, poriferi, crostacei, tunicati, osteitti, condroitti. Anche per la fauna marina la Penisola Maddalena e la Costa iblea sono luogo classico per specie nuove descritte per la scienza. Nella zona compresa tra Augusta e Capo Passero sono stati effettuati ben 37 avvistamenti di cetacei in diversi periodi dell’anno. Le specie rilevate in ordine di frequenza e di avvistamento sono: tra gli odontoceti, la stenella, il tursiope, il grampo (esclusivamente in primavera-estate) e il delfino comune (soltanto in estate-autunno), mentre come rappresentante dei misticeti la balenottera comune (quest’ultima nella zona di Capo Murro di Porco). La flora marina della Penisola Maddalena vede tra gli altri le presenza di licheni, fenerogame marine, alghe azzurre, verdi, brune e rosse. Delle specie rinvenute in questa zona, 93 sono endemiche del Mediterraneo, addirittura alcune di queste sono state descritte dalla scienza proprio in questo sito, che di conseguenza si può considerare un luogo di rilievo per la biodiversità marina del mare

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