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Socio occulto

Pochi giorni dopo l'arresto, torna a occuparsi della vicenda che coinvolge Paolo Arata, esperto nel campo energetico ex Forza Italia e ora vicino alla Lega, accusato di essere in affari con il re dell'eolico Vito Nicastri, accusato dai magistrati di essere il finanziatore della latitanza di Matteo Messina Denaro. Secondo il gip di Palermo, Arata avrebbe portato in dote a Nicastri e altri imprenditori i suoi legami con la politica, e in particolare con l’ex sottosegretario Armando Siri.

- NOTA del 20/12/2020
Lo scorso 20 ottobre 2020, il Gip del Tribunale di Palermo ha disposto l'archiviazione del procedimento a carico dell'ingegnere Angelo Mistretta, su richiesta dello stesso Pubblico Ministero. L'ing. Mistretta era stato accusato di avere percepito indebitamente la somma di 115mila euro dalla società Quantas srl con sede a Milano. L'ing. Mistretta ha dimostrato che la Quantas con regolare contratto del 1 marzo 2013 gli aveva affidato l'incarico per la progettazione di un impianto solare in provincia di Siracusa e che i 115mila euro, corrisposti attraverso bonifici bancari, rappresentavano il terzo e quarto acconto dell'attività professionale espletata in forza del contratto di progettazione. Questa la nota inviata dall'ing. Mistretta.

- NOTA del 5 dicembre 2023
La quarta sezione della Corte d'appello di Palermo ha assolto l'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. La Procura generale aveva chiesto per lui 10 anni e 8 mesi. Ritenuto uno dei presunti finanziatori della latitanza di Matteo Messina Denaro, Nicastri era stato condannato nel 2019 con il rito abbreviato a 9 anni e poi era stato assolto in appello dall'accusa di concorso esterno e condannato solo per l'intestazione fittizia a 4 anni e 3 mesi. La Cassazione, però, aveva annullato la sentenza con rinvio a una nuova sezione della Corte di secondo grado, che in ultima istanza lo ha nuovamente assolto. Nicastri, soprannominato il re dell'eolico, era stato coinvolto anche in un'inchiesta su un giro di mazzette per ottenere agevolazioni nelle pratiche relative alle energie rinnovabili. Per questo procedimento Nicastri ha patteggiato nel 2019 una condanna a due anni e 8 mesi.