Mentre Alitalia affondava c’era chi si riempiva la pancia. Cena di gala per 26 manager in un noto ristorante di Roma, 20 menù da 200 euro a persona e 6 menù da 85 euro e poi una mancia da capogiro, 1000 euro. Conto finale 5960 euro, paga Alitalia. Era il 22 settembre del 2015 e la nostra compagnia di bandiera viveva il suo primo anno in partnership con gli arabi di Etihad. È una delle tante fatture allegate alla relazione tecnica - di cui Report è venuta in possesso in via esclusiva - commissionata dai magistrati di Civitavecchia che hanno chiuso le indagini sulla gestione Alitalia/Etihad ipotizzando i reati di bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alle funzioni di vigilanza. Sotto accusa tutti i vertici della compagnia di bandiera di quella stagione, tra cui l'allora presidente di Alitalia Sai Luca Cordero di Montezemolo e l'attuale ad di Unicredit Jean Pierre Mustier. I consulenti non lasciano dubbi al riguardo: “Si è accertata la continua ricerca da parte dei manager operativi di soluzioni finalizzate a tappare di volta in volta i buchi aperti da una gestione in grave perdita, che si è tradotta negli artifici contabili”. La relazione evidenzia ancora “come il C.d.A. nella sua interezza abbia nei fatti indirizzato i propri assetti organizzativi all’attuazione di condotte censurabili". Proprio in questi giorni il Governo ha stanziato altri tre miliardi di euro per Alitalia. È l’inchiesta a firma Danilo Procaccianti, che vedremo prossimamente a Report su Rai3.