I parlamentari dell'opposizione sono usciti dall'aula prima del voto, in segno di protesta dopo che il centrodestra ha deciso di sostenere la propria candidata.
In una nota gli esponenti del Pd avevano evidenziato come le polemiche sviluppatesi sulla figura del presidente rischiassero di compromettere dalla nascita il lavoro della commissione, su un tema che invece richiede la massima compattezza delle forze politiche.
Posizione contraria alla nomina di Colosimo era stata espressa anche dal Movimento 5 Stelle: “riteniamo che vadano ascoltate le preoccupazioni delle associazioni delle vittime della mafia e del terrorismo e di Salvatore Borsellino: sono loro che interpretano al meglio i valori della Giustizia presenti nella nostra società. La commissione Antimafia è un pilastro dell'impegno istituzionale per la legalità, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione. Gli atti della commissione sono nella storia del lavoro investigativo contro le mafie. Per il M5s è dunque irrinunciabile che per la presidenza venga indicata una figura che interpreti lo spirito della legge con cui abbiamo istituito la nuova Commissione".
"Nella mia vita hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che ho fin qui condotto. Con il profondo rispetto che devo ai familiari delle vittime, li invito qui. Questa è casa loro, possono venire quando vogliono, indicare le priorità". Così Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d'Italia appena eletta alla presidenza della Commissione bicamerale Antimafia, risponde alle critiche dell'opposizione, uscita dall'aula al momento del voto, e dei familiari delle vittime della strage di Bologna, in merito alla presunta vicinanza tra Colosimo e Nar Luigi Ciavardini, di cui si è parlato nelle scorse settimane dopo un servizio di Report. "Ma soprattutto permettetemi - sottolinea Colosimo- : io non ho amicizie, ho espletato nelle mie funzioni di consigliere regionale quello che mi era concesso e quello che era dovuto: incontrare persone che sono state o sono detenute. Conosco il 'presunto' Ciavardini esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altra appartenenza politica perché lui è in una associazione che si occupa come da articolo 27 della Costituzione del reinserimento dei detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene".
Nell’inchiesta “Ombre grigie” Report aveva sottolineato come la deputata di Fratelli d’Italia non avesse mai fatto mistero della sua vicinanza all’ex terrorista Luigi Ciavardini e di come avesse appoggiato la candidatura di Manuel Cartella, dirigente storico del Gruppo Idee e socio del figlio di Ciavardini in una cooperativa di detenuti, a vice Garante dei detenuti della Regione Lazio.
La nomina di Cartella era stata avanzata nella Prima Commissione del consiglio regionale laziale da Pino Cangemi, ex paracadutista e dirigente del Movimento Fiamma Tricolore, oggi vicepresidente regionale del Lazio, in quota Lega.