Inchiesta Covid; Tribunale dei Ministri di Brescia archivia Fontana e Gallera, lascia in piedi accuse sull’aggiornamento del piano pandemico
Pochi giorni fa il tribunale dei ministri di Brescia ha archiviato la posizione di Attilio Fontana presidente della Lombardia, e dell'ex assessore al Welfare Giulio Gallera, nonché di altri undici indagati. L’inchiesta è quella sulla misure di prevenzione e contenimento prese da governo e regione a inizio 2020 nelle prime fasi della pandemia. Secondo i giudici l’accusa a Fontana “di non aver introdotto la zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano è, anche astrattamente, infondata" perché la competenza ”era, in prima battuta, del presidente del Consiglio", e "in ogni caso la Regione, salvi casi eccezionali, non avrebbe potuto adottare tali provvedimenti senza confrontarsi con il governo". I giudici inoltre criticano il metodo usato da Crisanti, superperito della procura di Bergamo, perché non avrebbe portato “la prova che le 57 persone, che sarebbero morte per la mancata estensione della zona rossa, rientrino tra le 4.148 morti in eccesso che non ci sarebbero stati se fosse stata attivata la zona rossa", Inoltre l'ipotesi di reato di epidemia colposa avanzata dalla procura di Bergamo non sarebbe configurabile perché si riferisce alla “sola condotta di chi per dolo o per colpa diffonde germi patogeni" e "data la natura stessa della pandemia da Sars-CoV-2, che ha coinvolto l'intera umanità, sarebbe comunque irrealistico ipotizzare che la stessa sia stata cagionata, anche solo a livello nazionale o regionale, da asserite condotte omissive", Tuttavia il collegio speciale del tribunale dei Ministri di Brescia, presieduto da Mariarosa Pipponzi, ha rimandato ai pm la parte dell’inchiesta che riguarda il mancato aggiornamento del piano pandemico, che riguarda sia alcuni tecnici del ministero sia gli ex-ministri della salute. A questo punto l’ultimo filone dell’inchiesta passerà a Roma.