L’ufficiale della Marina Militare era stato colto sul fatto - nel marzo del 2021 - mentre vendeva segreti militari ad un agente russo nel parcheggio di un supermercato della periferia romana.
Cinquemila euro la somma ricevuta da Dmitri Ostroukhov, assistente dell'addetto militare dell'ambasciata russa a Roma, Alexey Nemudrov, in cambio di una scheda Sd che conteneva una serie di atti fotografati da Biot nel suo ufficio presso loStato Maggiore della Difesa, settore Politica militare e pianificazione, che si occupa della proiezione di tutti gli assetti italiani della Difesa in teatri operativi esteri e della polizia internazionale delle forze armate italiane sotto l'egida Nato, Ue e Onu. La sentenza è stata emessa dalla Corte d'assise della Capitale. Il legale Roberto De Vita ha annunciato ricorso.
L'uomo era già stato condannato a 30 anni di reclusione dal Tribunale militare. I reati commessi sono rivelazione di notizie che per la sicurezza nazionale dovevano rimanere segrete, spionaggio e corruzione.
Nell’inchiesta “Il cimitero delle spie” ci eravamo chiesti che relazioni c’erano tra le attività dei due uomini espulsi nel caso Biot e i 30 addetti russi definiti dal Presidente del Consiglio Mario Draghi “pseudo-diplomatici”. Avevamo indagato che tipo di documenti segreti nell’ambito delle attività dell’Alleanza Atlantica cercavano le spie russe in Italia