Il finanziere Gianluigi Torzi è stato fermato a Dubai ieri pomeriggio dalla Polizia. La conferma arriva alle agenzie di stampa da ambienti investigativi. Non è chiaro se sia in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dall'Italia. Da quanto si ipotizza il fermo di Torzi - che dovrà essere convalidato dalle autorità degli Emirati - potrebbe essere dovuto a una misura cautelare chiesta dalla Procura di Milano per l'ipotesi di aggiotaggio su azioni Aedes, società di investimento quotata in Borsa, reato che sarebbe stato commesso tra il 2017 e il 2019.
Il Tribunale del Vaticano ha condannato Gianluigi Torzi nel 2023 per il reato di truffa aggravata, estorsione in concorso e autoriciclaggio. Il broker è stato invece assolto perché il fatto non sussiste dal reato di peculato, in relazione all’ipotizzata sopravvalutazione del prezzo di vendita dell'immobile londinese.
Nella capitale il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Roma avrebbe ricostruito come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società britanniche di Torzi per l'affare immobiliare siano stati utilizzati per acquistare titoli di società quotate in Borsa per 4,5 milioni. A Milano il 44enne è accusato di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza della Consob e corruzione fra privati.
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"Lo sterco del diavolo"