Si chiude con tre condanne e un’assoluzione il processo di primo grado nato da un’indagine per corruzione condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal pm Henry John Woodcock sull’iter per la “scissione” di un patronato avvenuta nel 2019.
Il giudice Enrico Campoli ha condannato a 5 anni di reclusione l’allora segretario generale del sindacato Cisal Francesco Cavallaro. Quattro anni di reclusione la pena stabilita per l’imprenditore Danilo Iervolino, proprietario della Salernitana calcio ed ex patron dell’università telematica Pegaso. Due anni e 8 mesi infine la condanna per Mario Rosario Miele, dirigente della Salernitana e collaboratore di Iervolino. Altri tre imputati saranno processati con rito ordinario: Concetta Ferrari, fino al primo marzo scorso segretaria generale del ministero del Lavoro, il figlio, Antonio Rossi e un’altra dirigente del ministero, Fabia D’Andrea. Ferrari è accusata di aver ricevuto da Cavallaro regali o utilità come una borsa Louis Vuitton e un contratto alla “Pegaso” per il figlio dal primo aprile 2019 al 10 giugno 2022.
Al centro dell’indagine, il rilascio di un parere favorevole del ministero, inizialmente negato, alla divisione del patronato Encal-Inpal, in Encal-Cisal e Inpal. Report si era occupato della vicenda nell’inchiesta “
Lavoro a perdere” di Danilo Procaccianti
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