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Il Sesto Senso Quello che non ti aspetti dalla tua mente del 05/04/2014
Il Sesto Senso 2014
Il Sesto Senso Quello che non ti aspetti dalla tua mente del 05/04/2014
- Pubblicato il05/04/2014
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Il Sesto Senso Quello che non ti aspetti dalla tua mente del 29/03/2014
Il Sesto Senso 2014
- Pubblicato il29/03/2014
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La forza della suggestione - Il Sesto Senso del 22/03/2014
Il Sesto Senso 2014
- Pubblicato il22/03/2014
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Storie d’amore e di ossessione - Il Sesto Senso del 15/03/2014
Il Sesto Senso 2014
- Pubblicato il15/03/2014
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Puntate
Tra coscienza e incoscienza
in onda sabato 29 marzo 2014 alle 21:30
La nostra mente ha una vita “segreta”, della quale conosciamo ancora molto poco. Una vita che intreccia coscienza e incoscienza, raccontata da Donato Carrisi.
In primo piano le storie di alcuni personaggi, in possesso di capacità straordinarie, come Rudiger Gamm, una sorta di “calcolatore mentale” che per le sue complesse operazioni matematiche utilizza una parte del cervello normalmente adibita ad altre mansioni. O come Orlando Serrell che ricorda ogni giorno della sua vita: le condizioni del tempo, il cibo mangiato, le persone incontrate. Ed è una capacità “acquisita”, perché Orlando non ricorda tutto di sé da quando è nato, ma dall’età di dieci anni, dal giorno in cui cadde giocando a basket.
E’ il sonno, però, il più oscuro dei misteri che circondano gli intrecci tra coscienza e incoscienza. Cosa succede quando dormiamo? E com’è possibile che durante il sonno si possano persino commettere reati? E’ quanto accaduto a Kenneth Parks, che il 23 maggio del 1987 uccide la suocera e viene poi assolto perché affetto da una forma grave di sonnambulismo.
A “Il Sesto Senso”, infine, la storia di Natascha Kampusch, una bambina di dieci anni che viene rapita: col suo rapitore trascorre oltre tremila giorni prima di riuscire a scappare, ma c’è chi sostiene di averla vista in compagnia di quell’uomo al supermercato o persino in montagna. Secondo la vittimologia, in questi casi, la prigionia è soprattutto nella testa di chi viene rapito: una sorta di adattamento a vivere in cattività, come un animale in gabbia che perde il proprio istinto, la propria natura. O, nel caso degli esseri umani, la coscienza di sé.