Nell’ambito del lavoro di Rai Porte Aperte, il Centro di Produzione Rai di Napoli e l’Accademia di Belle Arti di Napoli hanno proposto quale progetto pilota, un Workshop della durata di 40 ore.
Si è trattato di un lavoro così strutturato: 16 ore di lezione presso l’Accademia di Belle Arti in cui un docente/dipendente Rai ha illustrato agli allievi la specificità ed i ruoli della macchina televisiva; qualità e tipo di programmi (il talk, il quiz, l’infotainment, entertainment, il varietà, la fiction…); qualità e tipo di ripresa 8 ore di visita guidata presso il CPTV di Napoli per verificare le competenze apprese in aula e scrivere il soggetto di uno spot che abbia come oggetto la Rai 8 ore di troupe ENG, con professionalità, mezzi individuati e gestiti da personale Rai del CPTV di Napoli, per realizzare il soggetto dello spot pensato dagli allievi 8 ore di montaggio per ultimare il processo produttivo che porta alla realizzazione, appunto, di un prodotto televisivo da destinare, per esempio, alla piattaforma Rai Porte Aperte Dalla lettura delle possibilità offerte dal progetto Rai Porte Aperte, a disposizione in rete, infatti, si è partiti per realizzare uno spot che racconti dell’esperienza presso la Rai degli allievi.
Gli spot sono stati tre, dal momento che il numero di allievi partecipanti è stato molto alto ed ha richiesto la formazione di tre distinte troupe di lavoro che hanno ideato e realizzato tre diversi contributi.
Il primo, “IL RE DIMENTICATO”, si sofferma sul mancato utilizzo dell’organo, ovvero dello strumento di origine antichissima di cui si è sempre fregiato l’Auditorium di Napoli e che per la sua presenza scenica (in particolare per le “canne”, elemento che produce il suono, attraverso le vibrazioni di una lamina interna), sottolineava già esteticamente la vocazione artistica del luogo. Negli ultimi anni, però, lo spazio Auditorium utilizzato spesso anche come studio televisivo, ha comportato la copertura dell’organo con allestimenti scenografici. Questo lo spunto per raccontare della ribellione dello strumento, divenuto una presenza inquietante, una sorta di fantasma, che urla la sua esasperazione, interrompendo il telegiornale regionale. La giornalista Marialaura Massa ha gentilmente acconsentito ad interpretare il ruolo di se stessa nella lettura del telegiornale.
Il secondo, “RAISPOTTING”, è un lungo piano sequenza che si apre con la comparsa di un giovane sul divano di uno dei set di UN POSTO AL SOLE. Il giovane è disorientato e non riesce a trovare un senso nel luogo e nelle persone che incontra. Si tratta di uno spaesamento che incontra il lavoro del set, con attrezzisti di scena, segretarie di edizione, microfonisti, operatori di ripresa, ma il giovane non riconosce nessuno e continua a chiedere affannosamente dove si trova. Arriva all’altezza di un pannello croma key e vi si immerge trovandosi in Cina, una Cina frenetica, nella quale incrocia uno dei protagonisti di UN POSTO AL SOLE, Riccardo Polizzy Carbonelli, che si è prestato al gioco. Il titolo prende spunto dal celebre film Trainspotting, facendo riferimento all’allucinazione a cui siamo sottoposti dai mezzi di comunicazione.
Il terzo, “IERI, OGGI E LA RAI”, si muove sul filo del ricordo. Un vecchio presentatore Rai, Marcello Rossi, torna in Auditorium per presentare un programma. Rivedendo l’Auditorium rammenta dei suoi esordi con Mina. All’ingresso, inoltre, incontra il direttore del Centro Rai di Napoli, Francesco Pinto, che si ricorda di lui e lo saluta affettuosamente, facendo riferimento ai vecchi fasti di “Senza Rete”. Comincia dunque un flashback che lo riporta indietro nel tempo, alla sua carriera, ai suoi amori che ricorda con nostalgia, nonostante sia ancora un presentatore di successo.
La realizzazione di questi spot testimonia la mission che Rai, anche con Rai Porte Aperte definisce chiaramente per questi progetti, ovvero “raccontare la nuova Rai, il prodotto, le professionalità, e trasmettere ai giovani la passione di coloro che lavorano ogni giorno, dietro le quinte, alla realizzazione dei programmi radio e tv e dei progetti culturali del Servizio Pubblico Radiotelevisivo”. *L’Accademia di Belle Arti di Napoli ha nei suoi corsi istituiti quello ad indirizzo “Fotografia, Cinema e Televisione” che ha, appunto, l’obiettivo di formare operatori artistici nell’ambito delle tre aree disciplinari in cui si struttura. L’insegnamento, praticato attraverso metodologie didattiche innovative, coniuga trasversalmente esperienza teorica e laboratoriale, fornendo agli studenti strumenti critici e di analisi, finalizzati a sviluppare una consapevole gestione di tecniche e tecnologie. Il corso forma gli studenti sulla necessità di intendere ed interpretare l’Immagine (fissa e in movimento), il cui senso è ormai usurato e abusato, come uno strumento di osservazione e decodifica di cambiamenti ed evoluzione sociale e culturale della società contemporanea.
Tra le prospettive occupazionali viene indicata ai diplomati del corso triennale una collocazione in attività inerenti la libera professione artistica come fotografi, registi, sceneggiatori, montatori, direttori della fotografia, operatori ecc. Il Centro di Produzione Televisiva Rai di Napoli si configura sull’intero territorio regionale come unica realtà in grado di dare agli allievi la possibilità di osservare e vedere in azione la macchina televisiva.