Investimenti nel settore audiovisivo

Dati aggregati relativi agli investimenti destinati
ai prodotti audiovisivi nazionali
e ai progetti di coproduzione internazionale

Gli investimenti destinati ai prodotti audiovisivi nazionali rappresentano per Rai una priorità fondamentale.

Fondamentale perché questo impegno appartiene al nucleo centrale della missione di servizio pubblico che è affidata alla Concessionaria.

Un impegno che è legato non solo al rispetto degli obblighi fissati dalla normativa legale e regolamentare di riferimento ma che fa parte della stessa idea di società che ispira l’agire imprenditoriale della Rai, improntata alla finalità di partecipare allo sviluppo dell’economia nazionale attraverso un importante contributo alla crescita del mercato, dell’industria cinematografica e degli operatori del settore.

Questa dedizione è confermata dal volume di risorse che sono destinate al finanziamento di tali opere, sia in termini di produzione, con il coinvolgimento delle strutture editoriali e industriali interne, sia in termini di acquisizione sul mercato.

La quantificazione del valore di tali investimenti è pari - per il 2023 - a 1.579 1 milioni di Euro, corrispondenti al 58% delle risorse complessive di Gruppo.


I progetti di coproduzione internazionale, iniziative quindi che prevedono la produzione e il preacquisto di opere cinematografiche, televisive, teatrali, multimediali con la partecipazione di uno o più partner di almeno un Paese straniero, ammontano - per il 2023 - a 51 milioni di Euro.

 

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[1] L’ammontare degli investimenti destinati ai prodotti audiovisivi nazionali non include, per la complessità di individuare un criterio puntuale di attribuzione, la quota di competenza dell’onere riconosciuto a Siae e/o altri organismi di gestione collettiva dei diritti d’autore per l’utilizzo del repertorio Musica e di quello spettante ai produttori discografici/artisti interpreti esecutori (o relative Associazioni) per l’uso o facoltà di copia dei fonogrammi nella programmazione. Per completezza, si precisa che non rientrano nell’ammontare complessivo degli investimenti le acquisizioni di diritti da fornitori esteri nonché i costi per la diffusione del segnale gestita dalla controllata Rai Way e quelli delle Direzioni di servizio di Rai che contribuiscono, indirettamente, alla realizzazione delle produzioni (fra cui, ad esempio, i costi per i servizi informatici, immobiliari, etc.).